Buongiorno amici. Oggi voglio fare una riflessione su l’esempio che danno i bambini.
Esempio
Oggi voglio fare una piccola riflessione con voi. Sull’esempio che seguiamo da che siamo bambini fino all’età adulta.
Nasciamo e veniamo a contatto solo col nostro nucleo famigliare: mamma e papà e, a volte, fratelli. Ma l’esempio che ci dicono di seguire è quello dei genitori.
Ed è qui che questi devono cominciare a dare esempio del ruolo importantissimo che hanno. Il buon esempio, sì.
Perché , come dico sempre io, a quell’età i bimbi sono come delle spugne.
Non hanno ancora una facoltà cognitiva molto sviluppata, sono nati da poco tempo. E, più che le parole, seguono ciò che i genitori dicono e fanno. Sono il loro esempio, i loro eroi.
Se i genitori parlano urlando a casa questo modo di comunicare verrà trasportato, una volta più grandicelli, al di fuori delle mura domestiche. Se, da adolescenti, mamma vi dice di non fumare perché fa male alla salute ma lei stessa lo fa, nel cervello del ragazzo c’è una domanda:” ma allora è lecito. Lo faccio anch’io”.
Nonni
Un altra bellissima figura della famiglia sono i nonni. Ci dicono sempre che i nonni sono l’emblema della saggezza.
E quanto ci piaceva sentir raccontare di quando nonna era giovane o degli episodi della sua epoca, di come viveva. A volte quei racconti erano quasi meglio delle favole.
La mia canticchiava spesso e le insegnava a me. E id etti popolari? Quanta saggezza davvero in quelle frasi che non capivamo ma che, nel profondo, nascondevano dei veri insegnamenti che, poi, ci portiamo avanti per tutta la vita.
E i bambini?
Ma quindi i bimbi, devono solo imparare e tacere?
E no. Ci dicono , e diamo per scontato che sia l’unico modo per crescere bene, che solo gli adulti possono insegnarci qualcosa. Ma chi l’ha detto?
Sono sempre stata, e sempre lo sarò, convinta che chiunque può insegnarci qualcosa, anche un bambino.
Nella sua gentilezza, ingenuità. nei suoi occhi pieni di meraviglia nello scoprire il mondo.
Nella non malizia nel rapportarsi con gli altri e nell’assenza di giudizio e pregiudizio, a meno che non abbia seguito un esempio sbagliato in casa.
No presunzione
Troppe volte vedo, nelle famiglie con ragazzi adolescenti, i genitori, o almeno uno di oro, che si sentono i detentori della verità assoluta. Io sono il migliore nel dire , fare, in tutto e, per questo, devi prendere e esempio da me.
A volte pressano i ragazzi di troppe aspettative facendo crescere, così, delle persone frustrate che hanno paura di deludere gli adulti.
Quegli adulti che dovrebbero supportarli e aiutarli ad avere fiducia in se stessi e a valorizzarli.
Ebbene sì, anche voi non siete mai arrivati.
Ricordatevi che nella vita c’è sempre da imparare, da tutto e tutti, indipendentemente da sesso ed età.
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sulla frase “non è l’amore di un alto che ti guarisce ma è l’amore che tu dai a te stesso”.
“Non produce alcun frutto, a lungo andare, nei rapporti personali, comportarsi come se si fosse diversi da come si è.”
Lo affermava il caro Carl Rogers! Eppure, tanta gente non riesce ad essere serena e ad accettarsi per quel che è: perché accade questo? Questa mancata accettazione pone le sue radici nell’inconscio che farebbe costruire dentro di se una sorta di “elaborazione distorta intrusiva” del tipo: “se io sono perfetto/a, nessuno avrà alcunché da criticare di me: così non sarò rifiutato/a ne criticato/a, e quindi sarò accettato/a”.
Criticare
Ogni volta che qualcuno ci critica o ci fa sentire inadeguati, perdiamo una piccola dose di quell’amore che avevamo per noi stessi.
Impariamo che, se vogliamo essere accettati dagli altri, dobbiamo corrispondere a determinati standard e se non lo facciamo, gli altri ci faranno notare che siamo fuori dalla loro cerchia.
A questo punto smettiamo di amarci incondizionatamente e iniziamo a condizionare la relazione con il nostro “io” ai nostri successi e fallimenti.
Le persone combattono se stesse in diversi modi
Criticando il proprio fisico, trovandosi mille difetti e aspirando ad un ideale irraggiungibile, trovandosi sempre e per sempre insoddisfatte. Oppure si combatte una lotta con il proprio modo di essere, con il proprio carattere, dimenticando che ogni caratteristica ha il suo positivo ed il suo negativo.
Quella che chiamiamo testardaggine potrebbe essere in alcune situazioni la stessa caratteristica che ci porta ad essere determinati. Altre persone si combattono mescolandosi ed invischiandosi in comportamenti non sani che le porteranno ad essere infelici come fumare, bere, mangiare in modo del tutto disordinato, ma anche immergendosi in relazioni tossiche e nocive che non rispondono ad un appagamento e ad un accrescimento di noi come persone attraverso l’altro.
Spesso il nostro dialogo interno è il termometro della nostra autostima, la misura della lotta che combattiamo contro di noi.
Quante volte sbagliando vi siete trovati a rivolgervi parole come “stupida/o” oppure “che cretino” “che maldestro” “sono proprio imbranato”…
Sebbene sembrino piccoli segnali, queste parole scortesi nei nostri confronti sono come delle piccole goccioline che giorno dopo giorno alimentano la giara della disistima e, di conseguenza, dell’insoddisfazione che proviamo verso noi stessi e, di riflesso, verso la nostra vita.
I segnali che indicano che non ci accettiamo incondizionatamente
Ci sentiamo spesso inadeguati in situazioni e contesti diversi
Pensiamo di non meritare l’amore degli altri
Ci paragoniamo costantemente agli altri e finiamo sempre per sentirci inferiori
Pensiamo di non essere abbastanza intelligenti/belli/interessanti/socievoli
Non intraprendiamo nuovi progetti per paura di fallire
Ci reprimiamo costantemente, non ci permetti di essere noi stessi
Ci sentiamo a disagio con noi stessi e non ci piace stare da soli con i nostri pensieri
Per evitare che l’insicurezza ci invalidi l’esistenza è bene elaborare le cause che ci hanno portato ad essere insicuri. E’ pertanto fondamentale accettare e comprendere che i difetti non esistono in se; sono le nostre distorsioni cognitive che ci fanno credere di essere inadeguati.
E’ fondamentale inoltre non guardare a chi dovrebbe giudicarci come quando eravamo bambini: in questo modo eviteremo di mantenere inconsciamente la odiata, ma anche cercata dipendenza dallo sguardo censore degli altri (ma che ormai abbiamo interiorizzato).
Suggerimenti pratici per accettarsi con serenità
Accettarsi incondizionatamente è il primo passo per amarsi incondizionatamente. Non possiamo stare bene con noi stessi se ci critichiamo costantemente, se pensiamo di essere dei falliti o non abbastanza intelligenti e attraenti. È interessante il fatto che accettare i nostri difetti o imperfezioni non significa non impegnarsi a migliorare.
L’accettazione implica, prima di tutto, la piena consapevolezza. Questo vuol dire che siamo consapevoli degli errori che abbiamo fatto ma non continuiamo a punirci per questi, piuttosto cerchiamo di correggerli. Significa che siamo consapevoli dei nostri limiti e cerchiamo di fare un ulteriore passo avanti.
L’accettazione incondizionata implica sperimentare la realtà così com’è, senza alcuna negazione o rifiuto. Con il passare del tempo, se questo atteggiamento è davvero sincero cancellerà le sensazioni negative e spiacevoli che provavamo verso noi stessi e lascerà il posto all’amore.
Il processo di accettazione incondizionata è lungo e doloroso. Ma alla fine del percorso scoprirete che è anche liberatorio. Infatti, troviamo difficile praticare l’accettazione incondizionata perché ci è stato insegnato a criticarci e diventare il nostro giudice più severo. Ci è stato insegnato ad adattarci alla società, ma non a convivere con noi stessi.
Riscopriamo chi siamo
Per accettarci dobbiamo conoscerci. Dedichiamo tutti i giorni qualche minuto a guardare dentro di noi. Chiediamoci cosa ci piace e cosa detestiamo, cosa ci rende felice, cosa non ci piace di noi, chi siamo veramente…
Possono sembrare domande banali, ma forse ci sorprenderemo nel sorprendere che non abbiamo risposte per molte di queste domande perchè da molto tempo abbiamo perso la connessione con il nostro “io interiore”.
Accettiamoci senza criticarci
Ogni volta che commettiamo un errore o scopriamo una parte di noi che non ci piace, invece di giudicarci e criticarci accettiamolo semplicemente. Prendiamo atto della realtà come fossimo un osservatore imparziale.
Chiediamoci cosa possiamo imparare e in che modo questo errore o “difetto” può trasformarci in una persona migliore. Accettiamo di non essere perfetti e che non abbiamo bisogno di esserlo per amarci ed essere una persona di valore.
Buongiorno amici. Oggi riflettiamo sul pensiero “ma la felicità è un obbligo?“.
Il Mito dell’Obbligo di Essere Sempre Felici: Accettare Tutte le Emozioni Come Parte della Vita Reale
Viviamo in un’epoca in cui l’idealizzazione della felicità è diventata una sorta di imperativo sociale.
I social media sono pieni di immagini di vite perfette e sorrisi smaglianti, ma dietro questa facciata di allegria si nascondono spesso storie più complesse e sfide personali.
Ci sentiamo così obbligati a mostrare solo il lato positivo delle nostre vite, temendo il giudizio degli altri se dovessimo ammettere di non essere sempre felici.
Questo costante tentativo di conformarsi a un’idea distorta di felicità può trasformarsi in una prigione emotiva, imprigionandoci in una ricerca perenne di un’irraggiungibile perfezione emotiva.
La Trivialità della Felicità Perenne
C’è una differenza sostanziale tra cercare di essere felici e sentirsi obbligati a essere sempre felici.
La vera felicità non è qualcosa che possiamo forzare o costringere; è un’esperienza autentica che nasce dalla nostra connessione con noi stessi e con il mondo che ci circonda.
Pretendere di essere sempre felici trascura il fatto che le emozioni sono un linguaggio universale attraverso il quale esprimiamo le nostre esperienze.
La tristezza, ad esempio, può essere un’opportunità per la riflessione e la crescita personale, mentre la rabbia può indicare la necessità di porre dei limiti o difendere i nostri valori. Accettare la complessità delle nostre emozioni ci permette di abbracciare la totalità della nostra esperienza umana.
La Variegata Gamma delle Emozioni Umane
Immagina di essere su un’isola deserta e di vedere un arcobaleno dopo una tempesta: senza la tristezza e la rabbia, non apprezzeremmo pienamente la bellezza e la magia di quel momento.
Allo stesso modo, senza sperimentare la gamma completa delle nostre emozioni umane, non potremmo veramente gustare le gioie della vita.
Le emozioni negative non sono da evitare, ma da abbracciare come parte integrante della nostra esperienza.
Rifiutare le emozioni meno piacevoli significa negare la nostra umanità e limitare il nostro potenziale di crescita e comprensione di noi stessi e degli altri.
Embracing Real Life
La vera felicità non è una destinazione finale da raggiungere, ma un percorso da percorrere con tutte le sue curve e deviazioni.
Dobbiamo imparare a coltivare la compassione per noi stessi e gli altri nelle nostre esperienze emotive.
Essere gentili con noi stessi significa permetterci di essere umani, con tutte le nostre imperfezioni e contraddizioni.
Accettare la nostra intera gamma di emozioni ci consente di vivere in modo più autentico e connesso con il mondo che ci circonda.
Liberarsi dalla Prigione dell’Obligo di Felicità
In conclusione, la ricerca ossessiva della felicità continua può diventare una sorta di prigione emotiva.
Dobbiamo liberarci da questa aspettativa irrealistica e abbracciare la totalità delle nostre esperienze emotive.
Accettare le emozioni negative non significa essere pessimisti, ma piuttosto essere realisti riguardo alla complessità della vita.
Solo abbracciando la nostra umanità nella sua interezza possiamo sperare di vivere una vita autentica e appagante.
Buongiorno amici. Oggi trust me up diretta, ascoltate davvero molto bene quello che ho da dirvi insieme a Valentina perché è davvero importante.
Buongiorno amici. Questa è una diretta importantissima per me per diversi motivi.
Innanzitutto vi presento la piattaforma di trust me up e, per farlo al meglio, ospite della diretta Valentina Pili, attiva all’interno della piattaforma e dell’azienda.
Trust me up diretta
Cos’è trustmeup. E’ una piattaforma dedicata alle attività, servizi, , e-commerce che vogliono far conoscere semplicemente quello che fanno.
E’ importantissima per chi lavora ma è importantissima anche per chi usufruisce dei servizi che tutti i membri, me compresa, offrono.
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La cosa che caratterizza trust me up, la filosofia che sta alla base della piattaforma è aiutare gli altri. Come? Non solo dando modo di far conoscere di cosa ci occupiamo( nel mio caso di arte e di consulenze a famiglie e adolescenti con moltissimi servizi correlati).
Ma anche dando la possibilità a chi acquista un servizio di fare beneficienza ad una delle associazioni presente nella piattaforma, senza dovere spendere di più, ricevendo uno sconto sul servizio acquistato da voi e avendo anche il cashback sempre.
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Suona bene? E allora non vi resta che ascoltare la diretta e , per qualsiasi cosa, contattatemi
Buongiorno amici. Oggi parliamo di come aiutare i figli ad affrontare le difficoltà.
Aiutare i figli ad affrontare le difficoltà: l’importanza di dare ascolto e presenza, non soluzioni!
Aiutare i nostri figli a superare le sfide della vita è un compito importante e delicato.
Spesso ci sentiamo inclini a fornire soluzioni rapide ai loro problemi, pensando di fare loro un favore.
Tuttavia, c’è un approccio molto più efficace e benefico: dare loro ascolto e presenza emotiva. Scopriamo insieme perché questo approccio è così cruciale per lo sviluppo sano dei nostri figli.
Ascolto Empatico: La Chiave per la Connessione
Quando i nostri figli affrontano difficoltà o problemi, è naturale voler risolvere tutto per loro.
Tuttavia, spesso ciò che veramente desiderano non sono le soluzioni immediate, ma qualcuno che li ascolti e comprenda.
L’ascolto empatico va oltre il semplice udire le parole del bambino; implica mettersi nei suoi panni, cercando di comprendere i suoi sentimenti e le sue emozioni.
È importante mostrare interesse sincero per ciò che il ragazzo sta comunicando, porgendo domande aperte per incoraggiarlo a esprimersi completamente.
Riconoscere e convalidare i suoi sentimenti, anche se non li comprendiamo completamente, è essenziale per stabilire una connessione empatica.
Evitiamo di interrompere o giudicare durante questo processo, concentrandoci invece su ciò che nostro figlio sta provando.
Presenza Attiva: Essere Presenti Senza Giudicare
La presenza attiva significa essere completamente presenti nel momento in cui il nostro ragazzo condivide le sue preoccupazioni con noi.
Questo include guardare il bambino negli occhi, ascoltare con attenzione e rispondere in modo calmo e rassicurante.
Mostrare questa presenza comunica al bambino che siamo lì per lui, indipendentemente dalle circostanze.
Durante le conversazioni difficili, facciamo uno sforzo consapevole per rimanere emotivamente presenti.
Ciò significa limitare le distrazioni esterne, come il telefono o la televisione, per dimostrare al ragazzo che diamo priorità al suo benessere.
La nostra attenzione concentrata e il linguaggio non verbale positivo rafforzano il messaggio che il ragazzo è importante e che le sue preoccupazioni sono ascoltate e rispettate.
L’Importanza del Processo Rispetto al Risultato
Quando incoraggiamo i nostri figli a trovare le proprie soluzioni ai problemi, invece di risolvere tutto noi stessi, promuoviamo lo sviluppo delle loro capacità di problem solving e resilienza. Questo processo è fondamentale per la loro crescita emotiva e intellettuale. Oltre a offrire un supporto empatico, possiamo guidarli nel pensare in modo critico e creativo per trovare soluzioni efficaci.
Invitiamo i bambini a esplorare diverse opzioni e a considerare le conseguenze delle loro decisioni. Questo non solo li aiuta a risolvere il problema attuale, ma li prepara anche ad affrontare sfide future in modo più autonomo e sicuro.
Creare un Ambiente di Apertura e Accettazione
Un ambiente familiare aperto e accogliente è essenziale per aiutare i bambini a sentirsi a proprio agio nel condividere le proprie sfide e paure. Quando i bambini sanno di poter parlare senza paura di essere giudicati o interrotti, si sentiranno più inclini a cercare il nostro sostegno quando ne hanno bisogno.
**Approfondimento sull’ambiente familiare**
Creiamo un clima di fiducia e rispetto reciproco in famiglia, dove ogni membro si sente libero di esprimere i propri pensieri e sentimenti. I momenti di condivisione aperta e sincera contribuiscono a rafforzare il legame familiare e a costruire una rete di supporto emotivo che dura nel tempo
Conclusione
In sintesi, aiutare i nostri figli ad affrontare le difficoltà non significa necessariamente risolvere i loro problemi, ma piuttosto offrire ascolto empatico e presenza genuina.
Questo approccio non solo rafforza il legame emotivo tra genitori e figli, ma aiuta anche i ragazzi a sviluppare autonomia e fiducia in se stessi.
La prossima volta che tuo figlio si trova di fronte a una sfida, prova a offrire il tuo ascolto più che le soluzioni, e vedrai quanto possa fare la differenza nel suo percorso di crescita.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di quanto la fiducia sia importante per i ragazzi.
La fiducia è Fondamentale: Perché i Figli Adolescenti Hanno Bisogno di Essere Fidati
L’adolescenza è un periodo cruciale di crescita e cambiamento per i ragazzi. Durante questo periodo, i genitori spesso si trovano a navigare le sfide di concedere fiducia ai propri figli adolescenti.
Tuttavia, è importante capire che la fiducia reciproca tra genitori e figli è essenziale per favorire una sana relazione familiare e lo sviluppo positivo dei ragazzi.
In questo articolo, esploreremo l’importanza di concedere fiducia ai figli adolescenti, fornendo esempi concreti e consigli su come costruire un legame fiduciario forte.
L’Importanza della Fiducia nei Figli Adolescenti
Concedere fiducia ai figli adolescenti è fondamentale per diversi motivi. Innanzitutto, aiuta a costruire l’autostima e la fiducia in se stessi dei ragazzi. Quando i genitori dimostrano di credere nelle capacità e nell’integrità dei loro figli, questi ultimi sviluppano un senso di responsabilità e autostima positiva. In secondo luogo, la fiducia favorisce una comunicazione aperta e onesta. Se i ragazzi si sentono fiduciosi che i loro genitori li ascolteranno e li supporteranno senza giudicare, sono più inclini a condividere le loro esperienze e preoccupazioni.
Come Costruire Fiducia nei Figli Adolescenti
1. **Comunicazione Aperta**: Mantenere linee di comunicazione aperte è cruciale. I genitori dovrebbero essere disponibili per ascoltare senza giudicare o interrompere. Fare domande aperte per incoraggiare la condivisione di pensieri e sentimenti.
*Esempio*: Piuttosto che chiedere “Come è andata a scuola?”, potresti dire “Raccontami cosa hai fatto di interessante oggi a scuola.”
2. **Rispetto della Privacy**: È importante rispettare la privacy dei ragazzi. Anche se è importante essere informati sulle attività dei figli, è altrettanto cruciale rispettare i confini personali.
*Esempio*: Chiedere il permesso prima di entrare nella stanza del figlio e rispettare i suoi spazi personali.
3. **Delegare Responsabilità**: Concedere responsabilità adeguate all’età aiuta i ragazzi a sentirsi responsabili e rispettati.
*Esempio*: Assegnare compiti domestici o decisioni relative alla gestione del tempo.
4. **Essere un Modello di Comportamento Positivo**: I genitori devono essere coerenti e mostrare un comportamento basato sui valori che vogliono trasmettere ai loro figli.
*Esempio*: Mostrare rispetto per gli altri, onestà e responsabilità nelle proprie azioni.
Comunicazione Aperta: Il Cuore della Fiducia Familiare**
La comunicazione aperta tra genitori e figli adolescenti è fondamentale per instaurare e mantenere un legame di fiducia solido e positivo. Quando c’è una comunicazione aperta in famiglia, i ragazzi si sentono ascoltati, compresi e rispettati, il che favorisce uno sviluppo sano della loro identità e autostima. Ecco alcuni approfondimenti su come praticare e incoraggiare una comunicazione aperta con i figli adolescenti:
Ascolto Attivo e Senza Giudizio
Un elemento cruciale della comunicazione aperta è l’ascolto attivo da parte dei genitori. Questo significa non solo sentire le parole dei propri figli, ma anche mostrare interesse genuino per i loro pensieri, sentimenti e esperienze. I genitori dovrebbero evitare di interrompere o giudicare prematuramente ciò che i ragazzi stanno condividendo.
*Esempio*: Se il tuo figlio vuole raccontarti di un problema a scuola, assicurati di ascoltare attentamente senza interromperlo. Mostra empatia e rispetta i suoi sentimenti, anche se potresti non essere d’accordo con tutto ciò che sta dicendo.
Fare Domande Aperte e Incoraggiare la Condivisione
Le domande aperte sono un ottimo modo per incoraggiare la condivisione di pensieri più profondi e sentimenti autentici. Piuttosto che limitarsi a chiedere “Sì” o “No”, le domande aperte incoraggiano i ragazzi a esprimersi più completamente.
*Esempio*: Invece di dire “Hai avuto una buona giornata a scuola?”, prova con “Qual è stata la cosa più interessante che ti è successa oggi a scuola?” Questo tipo di domanda invita il tuo ragazzo a riflettere e condividere dettagli significativi.
Essere Disponibili e Presenti
I genitori dovrebbero dimostrare disponibilità e interesse sincero nei confronti dei loro figli adolescenti. Questo significa essere presenti fisicamente e emotivamente quando i ragazzi hanno bisogno di parlare o di condividere qualcosa di importante. Anche se può essere impegnativo trovare tempo nella frenesia quotidiana, dimostrare che sei disponibile e pronto a ascoltare è essenziale per costruire fiducia.
*Esempio*: Assicurati di mantenere tempo di qualità con il tuo figlio adolescente ogni giorno. Anche se sono brevi momenti, come durante i pasti o prima di dormire, dimostra che sei disponibile per loro.
Imparare a Gestire i Conflitti in Modo Costruttivo
Nel corso della comunicazione aperta, è normale incontrare situazioni di conflitto o disaccordo. È importante che i genitori imparino a gestire i conflitti in modo costruttivo, senza lasciare che il confronto danneggi il rapporto di fiducia.
*Esempio*: Se sorgono divergenze di opinioni o tensioni, evita di reagire impulsivamente. Prenditi del tempo per ascoltare il punto di vista del tuo ragazzo e cercare una soluzione che sia rispettosa e equa per entrambi.
Conclusione
La comunicazione aperta tra genitori e figli adolescenti è un pilastro fondamentale per costruire relazioni familiari sane e armoniose. Quando i genitori praticano l’ascolto attivo, fanno domande aperte, sono disponibili e gestiscono i conflitti in modo costruttivo, trasmettono ai loro figli un importante messaggio di fiducia e rispetto. In questo modo, i ragazzi imparano ad aprirsi e a comunicare in modo più efficace, sviluppando una fiducia reciproca che li guiderà attraverso l’adolescenza e oltre.
Rispetto della Privacy: Fondamentale per Costruire Fiducia**
Il rispetto della privacy dei figli adolescenti è un altro aspetto chiave nella creazione di un ambiente familiare basato sulla fiducia reciproca. I ragazzi hanno bisogno di spazi personali e di sentirsi rispettati nelle loro esigenze di privacy per sviluppare un senso di autonomia e integrità. Ecco perché il rispetto della privacy è così importante e come i genitori possono praticarlo efficacemente:
Riconoscere i Limiti Personali
I genitori dovrebbero riconoscere e rispettare i limiti personali dei loro figli adolescenti. Ogni ragazzo ha il diritto di avere spazi personali e di stabilire confini per ciò che desidera condividere o mantenere privato. Rispettare questi limiti dimostra sensibilità e considerazione per il benessere emotivo dei ragazzi.
*Esempio*: Se il tuo figlio preferisce trascorrere del tempo da solo nella sua stanza senza essere disturbato, rispetta questa esigenza di privacy e batti alla porta prima di entrare.
Chiedere il Permesso Prima di Accedere agli Spazi Personali
Quando i genitori hanno bisogno di accedere agli spazi personali dei loro figli, come la loro stanza o il loro telefono, è importante chiedere il permesso in modo rispettoso. Questo dimostra fiducia nel ragazzo e gli conferisce un senso di controllo sulla propria privacy.
*Esempio*: Prima di guardare nel telefono del tuo ragazzo o di entrare nella sua stanza, chiedi gentilmente il permesso e spiega il motivo della tua richiesta.
Rispettare la Confidenzialità delle Conversazioni
Se un adolescente condivide qualcosa di personale o delicato con i genitori, è essenziale mantenere la confidenzialità di queste informazioni, a meno che non sia necessario per proteggere la sicurezza o il benessere del ragazzo. I ragazzi devono sapere di potersi aprire senza timore di violazione della privacy.
*Esempio*: Se il tuo figlio ti confida un problema personale, assicurati di non divulgarlo ad altre persone senza il suo consenso, a meno che non sia necessario per ottenere supporto o assistenza appropriati.
Educare sul Concetto di Privacy
I genitori possono educare i loro figli sull’importanza della privacy e sui diritti personali. Spiegare perché il rispetto della privacy è cruciale per la salute mentale e emotiva può aiutare i ragazzi a comprendere l’importanza di questo valore nella vita familiare e oltre.
*Esempio*: Parla con tuo figlio dell’importanza di avere spazi personali e del rispetto reciproco nella famiglia e nelle relazioni con gli altri.
Conclusione
Il rispetto della privacy dei figli adolescenti è essenziale per costruire e mantenere una relazione di fiducia e rispetto reciproco all’interno della famiglia. Quando i genitori dimostrano sensibilità e rispetto per i confini personali dei loro ragazzi, questi ultimi si sentono valorizzati e rispettati. Questo, a sua volta, favorisce una comunicazione aperta e onesta, consentendo ai ragazzi di crescere in un ambiente familiare che promuove la fiducia e lo sviluppo sano della loro identità.
Delegare Responsabilità: Favorire l’Autonomia e la Fiducia
Delegare responsabilità ai figli adolescenti è un passo importante per favorire lo sviluppo dell’autonomia, della responsabilità e della fiducia in sé stessi. Quando i genitori danno ai ragazzi opportunità di assumersi compiti e decisioni significative, li incoraggiano a crescere e a maturare in un ambiente di fiducia e rispetto reciproco. Ecco come i genitori possono praticare efficacemente la delega di responsabilità:
Assegnare Compiti Adeguati all’Età
È importante assegnare compiti domestici o responsabilità in base all’età e alle capacità del ragazzo. In questo modo, i ragazzi imparano gradualmente a gestire compiti quotidiani e a sviluppare abilità pratiche essenziali per la vita.
*Esempio*: Un adolescente più giovane potrebbe essere incaricato di mettere via i giocattoli o di apparecchiare la tavola, mentre un adolescente più grande potrebbe essere responsabile di fare la spesa o di gestire un piccolo budget per le proprie spese.
Quando si delegano responsabilità, è importante fornire il giusto livello di supporto e orientamento. I genitori possono offrire istruzioni chiare, consigli utili e feedback costruttivo per aiutare i ragazzi a svolgere i compiti assegnati con successo.
*Esempio*: Se il tuo figlio è incaricato di preparare la cena per la famiglia, puoi fornirgli ricette semplici e mostrargli come utilizzare in modo sicuro gli utensili da cucina.
Consentire ai Ragazzi di Prendere Decisioni
Delegare responsabilità significa anche consentire ai ragazzi di prendere decisioni significative. I genitori dovrebbero incoraggiare i ragazzi a fare scelte autonome in situazioni appropriate, come gestire il proprio tempo libero o prendere decisioni riguardo agli studi.
*Esempio*: Se il tuo figlio sta considerando quali attività extracurricolari svolgere, incoraggialo a esplorare le opzioni e a prendere una decisione basata sui propri interessi e passioni.
Riconoscere e Celebrare i Successi
Quando i ragazzi completano con successo i compiti o le responsabilità assegnate, è importante riconoscere e celebrare i loro successi. Questo li motiva a continuare a crescere e a svilupparsi in un ambiente di fiducia e sostegno.
*Esempio*: Lodare il tuo figlio per aver gestito bene un compito domestico o per aver preso una decisione responsabile aiuta a rafforzare la fiducia nei propri mezzi.
Favorire il Progresso Graduale
La delega di responsabilità dovrebbe avvenire in modo graduale e progressivo. Con il tempo, i genitori possono assegnare compiti più complessi e decisioni più impegnative, consentendo ai ragazzi di sviluppare fiducia nelle proprie capacità e competenze.
*Esempio*: Un adolescente potrebbe iniziare con responsabilità minori, come prendersi cura di un animale domestico, e poi passare a compiti più impegnativi, come gestire parte del proprio programma giornaliero.
Conclusione
Delegare responsabilità ai figli adolescenti è un modo efficace per promuovere l’autonomia e la fiducia in sé stessi. Quando i genitori danno ai ragazzi l’opportunità di assumersi compiti e decisioni significative, li aiutano a crescere e a maturare in individui responsabili e sicuri di sé. Questo processo contribuisce a rafforzare il legame familiare basato sulla fiducia reciproca e sul rispetto, preparando i ragazzi per affrontare con successo le sfide della vita adulta.
Essere un Modello di Comportamento Positivo: Guidare con l’Esempio
Essere un modello di comportamento positivo è cruciale per influenzare positivamente il comportamento e lo sviluppo dei figli adolescenti.
I genitori sono i primi modelli di ruolo per i loro ragazzi e il modo in cui si comportano e si relazionano agli altri ha un impatto significativo sulla formazione dei valori e delle abilità sociali dei ragazzi.
Ecco alcuni approfondimenti su come essere un modello di comportamento positivo per i figli adolescenti:
Praticare la Coerenza e l’Integrità
I genitori dovrebbero mostrare coerenza tra ciò che dicono e ciò che fanno. Vivere con integrità e comportarsi in modo coerente con i valori che si desidera trasmettere ai propri figli aiuta a creare un ambiente familiare basato su fiducia e rispetto reciproco.
*Esempio*: Se desideri che tuo figlio sia onesto, assicurati di essere sempre onesto nelle tue interazioni quotidiane, anche quando è difficile.
Gestire le Emozioni in Modo Positivo
I genitori dovrebbero dimostrare capacità di gestire le proprie emozioni in modo positivo e costruttivo. Questo include il modo in cui si gestiscono lo stress, la rabbia o la frustrazione. Mostrare un comportamento calmante e assertivo in situazioni difficili insegna ai ragazzi l’importanza del controllo emotivo.
*Esempio*: Se ti trovi in una situazione stressante, mostra ai tuoi figli come affrontarla in modo calmo e razionale anziché reagire impulsivamente.
Coltivare Relazioni Positive
I genitori dovrebbero coltivare relazioni positive con gli altri, inclusi familiari, amici e colleghi. Mostrare rispetto, empatia e gentilezza nelle interazioni sociali aiuta i ragazzi a imparare l’importanza delle relazioni interpersonali sane.
*Esempio*: Mostra rispetto verso tutti gli individui con cui interagisci, indipendentemente dalla loro età, genere o background.
Essere Attivamente Coinvolti nella Comunità
Partecipare attivamente alla comunità locale attraverso il volontariato o altre attività benefiche dimostra ai ragazzi l’importanza dell’altruismo e della responsabilità sociale. Questo incoraggia l’emergere di cittadini consapevoli e impegnati.
*Esempio*: Coinvolgi i tuoi figli in progetti di volontariato o in attività di servizio per aiutare coloro che sono meno fortunati.
Promuovere uno Stile di Vita Salutare
Essere un modello di comportamento positivo include anche promuovere uno stile di vita sano e equilibrato. I genitori dovrebbero praticare abitudini salutari, come una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare e il riposo adeguato.
*Esempio*: Coinvolgi la tua famiglia in attività fisiche divertenti, come passeggiate all’aperto o sport di squadra, e prepara pasti sani e nutrienti insieme.
Conclusione
Essere un modello di comportamento positivo per i figli adolescenti è un ruolo importante e responsabile per i genitori.
Il modo in cui i genitori si comportano e si relazionano agli altri ha un impatto duraturo sullo sviluppo e sulle scelte dei ragazzi. Dimostrare coerenza, integrità, controllo emotivo e relazioni positive aiuta i ragazzi a sviluppare abilità sociali e valori importanti per una vita soddisfacente e significativa.
Inoltre, essere un modello positivo promuove un ambiente familiare basato sulla fiducia, sull’amore e sul rispetto reciproco, preparando i ragazzi ad affrontare le sfide e le opportunità della vita con fiducia e determinazione.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di ragazzi interrotti e della loro mancata felicità.
C’ è poco da sorridere, scorrendo i dati dell’ultimo World Happiness Report resi pubblici ieri dalle Nazioni Unite.
Paesi felici
Aldilà delle classifiche che sanciscono che per il settimo anno consecutivo è la Finlandia ad aggiudicarsi il titolo di “Paese più felice al mondo“,.
L ’Italia risulta 41ª appena sopra il Guatemala ma parecchio sotto Kosovo e Romania, solo citando a caso, il dato decisamente più preoccupante è quello che riguarda i ragazzi.
Per la prima volta dal 2012 – anno in cui è stato redatto il primo “Report“ – “il trend positivo globale della soddisfazione di vita tra i 15 e i 24 anni si è interrotto”.
E secondo Vivek Murthy, il massimo funzionario Usa ad occuparsi di questioni di salute pubblica, la colpa di tanta infelicità tra i ragazzini è l’uso e soprattutto l’abuso dei social media .
Giovani e felicità
Il binomio gioventù-felicità è andato in crisi (pur se meno bruscamente) anche in Europa occidentale”.
“In Nord America e in Europa Occidentale è come se i giovani stessero vivendo una “crisi di mezz’età“.
“Passando – prosegue il Report – alle età più giovani (10-15 anni), i risultati degli studi sono più limitati. Nei paesi ad alto reddito, la soddisfazione per la propria vita è comunque diminuita dal 2019, soprattutto per le ragazze.
Le ragazze riportano una minore soddisfazione nei confronti della propria vita rispetto ai ragazzi intorno all’età di 12 anni. Questo divario si allarga tra i 13 e 15 anni, e la pandemia ha amplificato la differenza”
Social sotto accusa
Immediato il grido d’allarme lanciato – sulle pagine del Guardian – da Vivek Murthy, Surgeon general degli Stati Uniti: alla luce dei nuovi dati, Murthy ha ribadito l’urgenza di provvedimenti governativi sull’uso dei social media.
“È l’uso incontrollato dei social media a portare all’isolamento e alla depressione i nostri ragazzi – ha ripetuto ieri Murthy –, l’uso senza regole dei social media equivale a guidare macchine che non hanno dispositivi di sicurezza.
La battaglia di Murthy da mesi è volta al recupero della connessione sociale – tra i più giovani – attraverso la creazione di occasioni di attività culturali e sportive.
Emozioni
Nella quotidianità di coloro che oggi hanno dai 15 ai 24 anni negli Stati Uniti e in Europa occidentale, è evidente che a dominare siano le emozioni negative.
“Le protezioni per salvaguardare i più giovani sono necessarie immediatamente” ha detto Murthy: “se hai a che fare con un dodicenne o un quindicenne, non puoi aspettare tre o cinque anni e vedere se intanto la politica per caso fa qualcosa.
Temo che i governi non avvertano tutta l’urgenza che c’è: l’infanzia dei nostri figli è in corso adesso”. Ed è sempre meno felice.
Buongiorno amici. Oggi parliamo di educare all’empatia.
bambini e i ragazzi crescono in una società che tende un pò troppo all’individualismo.
Si dà poco valore all’altro e alle sue emozioni e si attribuisce un peso eccessivo ai confronti, intesi come necessità di dimostrare la propria supremazia sull’altro.
valore alle emozioni
Basti vedere come anche sui social network non ci sia un confronto, anzi, tendenzialmente c’è scontro, sopraffazione e aggressività, dove pur di aver ragione si prevale sull’altro, senza rispetto, né empatia.
L’empatia, dal greco en-pathos, ossia “sentire dentro”, non è altro che la capacità di mettersi nei panni dell’altro, comprendere le sue emozioni e sensazioni e sentirle come se fossero le proprie.
Si tratta di una competenza che va assolutamente nutrita, soprattutto oggi che si interagisce sempre di più da dietro uno schermo di uno smartphone, tablet o pc, con una comunicazione prettamente sintetica ed instant.
Molti giovani, infatti, hanno molta difficoltà a gestire, da un punto di vista emotivo, le relazioni, a riconoscere le emozioni e a risolvere le incomprensioni e i conflitti.
Questo poi va ad influire anche sul loro benessere e stato d’animo.
L’empatia è una competenza importante, alla base dello star bene insieme, di una comunicazione efficace e di relazioni più sincere, soddisfacenti e rispettose.
Come aiutare i figli a svilupparla?
1. METTETE DA PARTE LA TECNOLOGIA.
Per comprendere le proprie emozioni e quelle degli altri, è necessario abituare i figli sin da piccoli alla condivisione, per cui ritagliatevi dei momenti senza tecnologia, in cui ci si guarda negli occhi e si raccontano le proprie esperienze.
Un momento potrebbe essere quello dei pasti in cui si è tutti insieme.
Non basta però semplicemente parlare, è importante focalizzarsi su come ci si sente, sulle emozioni, per allenare i figli a comprendere i propri sentimenti e quelli altrui.
2. DATE IL BUON ESEMPIO.
La gentilezza e il rispetto sono concetti che i bambini e i ragazzi apprendono all’interno della famiglia attraverso l’esempio, osservando come si comportano gli adulti che sono per loro un riferimento.
È inutile che diciamo ai figli di rispettare il prossimo, se poi ci sentono fare battutine o commenti di disprezzo verso le altre persone.
È fondamentale che gli adulti mettano in pratica ciò che vogliono insegnare ai figli.
3. ALLENATELI A METTERSI NEI PANNI DEGLI ALTRI.
Facendo riferimento a degli eventi specifici accaduti a persone vicine ai figli, degli esempi presi dalla quotidianità oppure a partire da una favola, un cartone, un film, abituateli a riflettere e a chiedersi come si sentirebbero al posto di quella persona.
Mettetevi voi in gioco per primi e confrontatevi su questo per aumentare la sensibilità e la capacità di immedesimarsi nell’altro e provare le sue stesse emozioni.
4. AIUTATELI A RICONOSCERE LE EMOZIONI-educare all’empatia
Soprattutto quando il bambino è piccolo, è normale che esprima le sue emozioni attraverso il pianto, il corpo e il comportamento.
Un compito importante dell’adulto è quello di iniziare a decodificare il vissuto e verbalizzarglielo, con frasi del tipo “Capisco, sei proprio arrabbiato”.
In questo modo, quando cresceranno, impareranno a riconoscere le emozioni e a gestirle, altrimenti tenderanno o a reprimerle o ad agirle con comportamenti disfunzionali.
5. COMPRENDETE IL LORO PUNTO DI VISTA-educare all’empatia
È importante, soprattutto quando ci sono discussioni o si è arrabbiati, non restare fermi soltanto sul proprio punto di vista ma ascoltare i figli e mettersi nei loro panni per capire i loro sentimenti, bisogni e la loro prospettiva.
I figli imparano molto di più dall’esperienza relazionale concreta: se basate le interazioni con loro sullo scontro, piuttosto che sul rispetto e l’ascolto reciproco.
Impareranno quella modalità di relazionarsi, considerandola come la modalità corretta con cui interagire con gli altri.
6. INSEGNATEGLI A GESTIRE I CONFLITTI.
I litigi non vanno negati o eliminati, si deve dare la possibilità ai figli di esprimere anche le emozioni negative, accompagnandoli nella gestione dei conflitti.
È importante che i genitori non impongano una soluzione esterna, ad esempio obbligandoli a fare la pace, a chiedere scusa o cercando a tutti i costi un colpevole.
Devono imparare ad ascoltare, a raccontare a turno il proprio punto di vista e a trovare insieme una soluzione, senza imporsi e prevalere sull’altro.
E se avete bisogno di un aiuto concreto, contattatemi
Buongiorno amici. Oggi parliamo di come mettersi nei panni di un figlio adolescente.
Che cosa vuol dire mettersi nei panni di un adolescente?
Spesso da adulti ci dimentichiamo dell’esperienza vissuta in questa fase della nostra vita. Tutte le certezze che avevamo da bambini iniziano a vacillare.
Il corpo cambia, ci guardiamo allo specchio e quel visino tondo e angelico è in un attimo coperto da peli e da sgradevoli puntini bianchi.
Le richieste scolastiche diventano sempre più complesse mentre la voglia di studiare diminuisce esponenzialmente.
Tutto ad un tratto, i genitori, quei due esseri che vivono in casa con noi, che un tempo ci sembravano “perfetti” a tal punto da voler spendere ogni singolo momento della giornata con loro, diventano due persone noiose che sono in grado di farci venire il nervoso solo respirando.
“Cosa mi sta succedendo?” “Cosa sta accadendo al mondo intorno a me?”. Eh sì, è arrivato il momento di dirlo: “Benvenuta adolescenza!”.
Che cos’è l’adolescenza?
E’ quella fase particolare di vita in cui, ogni ragazzo, compie il passaggio da “bambino” ad “adulto”.
In questo percorso il compito dell’adolescente è costruire la propria identità che lo accompagnerà, con numerosi cambiamenti, per il resto della sua vita.
Le domande che gli adolescenti si pongono sono: “Chi sono?”, “Chi voglio essere?” “Quali sono le mie qualità?” “Quali i miei limiti?”.
Affinché questo passaggio di stato avvenga devono realizzarsi varie trasformazioni.
Esse alla fine di questa fase, porteranno il piccolo bambino ad essere un adulto autonomo e indipendente, capace di contare su di sé e di affrontare le sfide della vita.
Quali cambiamenti?
Il percorso adolescenziale inizia con una serie di modificazioni fisiche.
Gli ormoni fanno sviluppare nei ragazzi i caratteri sessuali secondari che consistono nello sviluppo di peli, cambio della voce, barba per i maschi, il menarca e l’aumento del seno per le femmine.
I cambiamenti corporei innescati dalla pubertà scatenano importanti trasformazioni anche nella mente degli adolescenti.
Vedersi diversi davanti allo specchio porta a dover elaborare una nuova immagine di sé: il nuovo corpo va integrato nella mente.
E’ in questo momento che emerge il bisogno di affermare che il proprio corpo appartiene a sé, che fa parte della propria identità e su di esso si possono fare scelte e prendere decisioni.
Ecco qui che il figlio arriva con il desiderio di farsi piercing e tatuaggi, metodi di affermazione di sé che spesso preoccupano i genitori.
In adolescenza emerge anche la capacità di pensare in astratto“Se io facessi…”, “Se potessi...”, l’attitudine all’autoriflessione e all’introspezione. Queste abilità favoriscono la possibilità di pensare in modo autonomo e di riflettere sulle proprie e altrui emozioni.
Come spesso si può notare, in questo periodo le emozioni sono vissute in modo estremo: sia le emozioni negative sia positive vengono provate in modo più intenso.
Questo fornisce la possibilità all’adolescente di imparare a regolare le proprie emozioni e a mettersi nei panni dell’altro sviluppando l’empatia.
Un ultimo, ma non meno importante cambiamento, riguarda le relazioni: diventano sempre meno importanti le relazioni familiari, incluse quelle con i genitori, e sempre più importanti quelle con i pari.
La relazione con gli amici permette all’adolescente di trovare uno specchio entro cui rivedersi, di dare e ricevere supporto facendo sviluppare le sue capacità di stare in relazione con gli altri.
All’interno dei rapporti con i pari spesso si sviluppano delle relazioni sentimentali che rispondono ai bisogni affettivi, di tenerezza e sensualità dell’adolescente.
Lasciare che anche il rapporto con lui/lei si trasformi
Spesso i genitori si chiedono come poter aiutare il figlio in questa delicata fase della sua vita.
Essi hanno spesso la sensazione di non avere la situazione sotto controllo e si sentono impotenti. La sensazione di sentirsi “estromessi dalla vita del figlio” fa provare loro un sentimento di inutilità che porta i genitori stessi ad interrogarsi sulla propria vita, ricercando il senso e l’utilità delle scelte finora fatte.
ll cambiamento in questa fase, non coinvolge solo l’adolescente, ma riguarda l’intero nucleo familiare.
Risulta fondamentale che i genitori siano consapevoli dell’importanza del proprio ruolo in questa fase delicata, favorendo costantemente il confronto con il figlio adolescente.
In questo periodo conflitti aumentano proprio perché, grazie al continuo confronto, anche aspro e vivace, si avviano quei cambiamenti nel rapporto che sono necessari alla famiglia intera per superare questa fase.
Conflitti
Si discute per temi apparentemente banali: le uscite serali, i soldi, l’abbigliamento, l’aiuto in casa.
Ma le questioni in gioco sono altre: la possibilità di dire di “No”, quella di frequentare persone nuove, di sbagliare e non seguire i consigli degli adulti.
Quello che chiede ogni adolescente è la possibilità di sperimentarsi come diverso dai propri genitori, paradossalmente proprio con il supporto dei genitori stessi che hanno il compito di aiutarlo attraverso la ricerca di una “giusta distanza”.
Questo non significa per l’adolescente voler rompere il legame ma poter avere la libertà di viversi, di creare nuove relazioni amicali e sentimentali al di fuori della famiglia.
La sicurezza di poter sempre tornare gli consente di allontanarsi con maggiore serenità e di affrontare le nuove esperienze sentendosi al sicuro.
Essere base sicura
Tanto più i ragazzi sentiranno che la relazione con i propri genitori è sicura e basata sulla fiducia, tanto più si sentiranno liberi di sperimentare nuovi legami.
Non avranno infatti bisogno di continue conferme delle disponibilità dei propri genitori, ma certi di ciò, tenderanno sempre di più a distanziarsi dai genitori per investire su legami e relazioni al di fuori della famiglia.
E vi ricordo che se avete bisogno del mio aiuto potete contattarmi
Buongiorno amici. Oggi parliamo, in diretta:insoddisfazione cronica.
Da cosa nasce l’insoddisfazione cronica?
Tutti noi, probabilmente, ci siamo sentiti insoddisfatti almeno una volta.
Nessuno ha una vita perfetta. Tuttavia, il problema nasce quando questo sentimento domina ogni singola giornata.
In genere l’insoddisfazione cronica è relazionata a due elementi: non accettare la realtà ed essere incapaci di cambiare ciò che non va.
Entrambi gli elementi sono fondamentali per sentirsi bene. Applicarne solo uno produce stanchezza (psicologica e fisica, in ordine), ma favorisce anche le emozioni spiacevoli e persino la depressione.
Cosa succede se si accetta questa condizione?
Immaginate, per un momento, di scegliere il primo approccio. Esatto, quello dell’accettazione.
Anche se ci sono elementi nella vostra vita che non vi piacciono per niente, decidete di smettere di preoccuparvi. In fin dei conti, godersi il momento è uno dei segreti della felicità umana.
Quindi, smetterete di perdere tempo a pensare a ciò che non va.
Se il vostro capo è una cattiva persona, gli porgerete l’altra guancia. Se non avete abbastanza soldi per mettere su famiglia, vi rinuncerete. Ma quali saranno gli effetti di questo atteggiamento a lungo andare?
Vi lascio il link della diretta.
Potete anche scaricarla per guardarla e riguardarla, anche con i vostri ragazzi, quando e dove volete.